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Social Media Marketing

I 10 errori più comuni nel Social Media Marketing (e come evitarli nel 2025)

I 10 errori più comuni nel Social Media Marketing (e come evitarli nel 2025)

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Social Media Marketing

I 10 errori più comuni nel Social Media Marketing (e come evitarli nel 2025)

Dal post muto al targeting a caso: scopri gli errori che rovinano la presenza social di un brand e le soluzioni concrete per evitarli, con un approccio professionale e aggiornato.

Dal post muto al targeting a caso: scopri gli errori che rovinano la presenza social di un brand e le soluzioni concrete per evitarli, con un approccio professionale e aggiornato.

1. Essere ovunque senza un piano (meglio meno, ma fatto bene)

Avere un profilo su ogni piattaforma disponibile non è sinonimo di “presenza social”. È più spesso sinonimo di disorganizzazione. Nel 2025, la presenza social efficace è selettiva e strategica. Scegliere i canali giusti, in base al pubblico e agli obiettivi, è il primo passo per non disperdere energie (e budget).

❌ Errore: “Tanto pubblichiamo le stesse cose ovunque”.

✅ Soluzione: Ogni piattaforma ha linguaggio, formato e pubblico diversi. Serve un piano editoriale differenziato, pensato apposta per ogni ambiente digitale.


2. Parlare solo di sé (il narcisismo aziendale non converte)

Sui social non funziona chi grida “Siamo i migliori!”. Funziona chi racconta storie, crea valore, ascolta. Nel 2025, l’utente è più maturo, consapevole e selettivo. Non vuole essere spettatore passivo, ma parte di un dialogo.

❌ Errore: “I nostri prodotti sono fantastici, comprali”.

✅ Soluzione: Adotta un approccio customer-centric. Mostra come i tuoi prodotti migliorano la vita delle persone. Racconta problemi risolti, case study, dietro le quinte autentici.

1. Essere ovunque senza un piano (meglio meno, ma fatto bene)

Avere un profilo su ogni piattaforma disponibile non è sinonimo di “presenza social”. È più spesso sinonimo di disorganizzazione. Nel 2025, la presenza social efficace è selettiva e strategica. Scegliere i canali giusti, in base al pubblico e agli obiettivi, è il primo passo per non disperdere energie (e budget).

❌ Errore: “Tanto pubblichiamo le stesse cose ovunque”.

✅ Soluzione: Ogni piattaforma ha linguaggio, formato e pubblico diversi. Serve un piano editoriale differenziato, pensato apposta per ogni ambiente digitale.


2. Parlare solo di sé (il narcisismo aziendale non converte)

Sui social non funziona chi grida “Siamo i migliori!”. Funziona chi racconta storie, crea valore, ascolta. Nel 2025, l’utente è più maturo, consapevole e selettivo. Non vuole essere spettatore passivo, ma parte di un dialogo.

❌ Errore: “I nostri prodotti sono fantastici, comprali”.

✅ Soluzione: Adotta un approccio customer-centric. Mostra come i tuoi prodotti migliorano la vita delle persone. Racconta problemi risolti, case study, dietro le quinte autentici.

3. Ignorare i dati (o peggio, non tracciarli affatto)

Ogni social fornisce dati preziosi, eppure molti brand li ignorano o non li analizzano nel modo corretto. Questo porta a decisioni basate su sensazioni e non su evidenze.

❌ Errore: “Abbiamo fatto un reel, ma non ha funzionato”.

✅ Soluzione: Analizza reach, watch time, interazioni, tasso di clic, performance organiche vs sponsorizzate. Aggiusta di conseguenza. Ogni post è un test, ogni dato una direzione.


4. Pensare che “social” significhi “gratuito”

Questo è uno degli errori più dannosi per le PMI: credere che basti pubblicare per avere visibilità. L’era della reach organica gratuita è finita. Serve investire, non solo in ads, ma in produzione, strategia, visual, community management.

❌ Errore: “Postiamo ma non ci fila nessuno”.

✅ Soluzione: Inserisci il social marketing nel budget annuale di comunicazione. Un piano efficace si fonda su investimenti proporzionati agli obiettivi.

3. Ignorare i dati (o peggio, non tracciarli affatto)

Ogni social fornisce dati preziosi, eppure molti brand li ignorano o non li analizzano nel modo corretto. Questo porta a decisioni basate su sensazioni e non su evidenze.

❌ Errore: “Abbiamo fatto un reel, ma non ha funzionato”.

✅ Soluzione: Analizza reach, watch time, interazioni, tasso di clic, performance organiche vs sponsorizzate. Aggiusta di conseguenza. Ogni post è un test, ogni dato una direzione.


4. Pensare che “social” significhi “gratuito”

Questo è uno degli errori più dannosi per le PMI: credere che basti pubblicare per avere visibilità. L’era della reach organica gratuita è finita. Serve investire, non solo in ads, ma in produzione, strategia, visual, community management.

❌ Errore: “Postiamo ma non ci fila nessuno”.

✅ Soluzione: Inserisci il social marketing nel budget annuale di comunicazione. Un piano efficace si fonda su investimenti proporzionati agli obiettivi.

5. Dimenticare il design e l’identità visiva

I social sono luoghi ultra-visivi. Un feed disordinato, grafiche poco leggibili o non coerenti rovinano la percezione del brand in pochi secondi.

❌ Errore: “L’importante è che si capisca, no?”.

✅ Soluzione: Cura l’estetica. Un visual coerente, con palette, font, spaziatura e composizione chiara, comunica professionalità e affidabilità. E funziona anche inconsciamente.


6. Non rispondere ai commenti o ai messaggi

L’interazione è la vera anima dei social. Ignorare i commenti o non rispondere ai messaggi significa perdere opportunità e danneggiare la reputazione.

❌ Errore: “Non abbiamo tempo di rispondere a tutti”.

✅ Soluzione: Stabilisci una routine di community management. Anche solo 20 minuti al giorno fanno la differenza.

5. Dimenticare il design e l’identità visiva

I social sono luoghi ultra-visivi. Un feed disordinato, grafiche poco leggibili o non coerenti rovinano la percezione del brand in pochi secondi.

❌ Errore: “L’importante è che si capisca, no?”.

✅ Soluzione: Cura l’estetica. Un visual coerente, con palette, font, spaziatura e composizione chiara, comunica professionalità e affidabilità. E funziona anche inconsciamente.


6. Non rispondere ai commenti o ai messaggi

L’interazione è la vera anima dei social. Ignorare i commenti o non rispondere ai messaggi significa perdere opportunità e danneggiare la reputazione.

❌ Errore: “Non abbiamo tempo di rispondere a tutti”.

✅ Soluzione: Stabilisci una routine di community management. Anche solo 20 minuti al giorno fanno la differenza.

7. Usare sempre gli stessi format (e stancare il pubblico)

Nel 2025 il pubblico ha visto tutto. Serve sorprendere, cambiare ritmo, testare nuovi format: caroselli, reel parlati, post interattivi, dirette, podcast, quiz, mini-sondaggi.

❌ Errore: “Facciamo sempre i caroselli con sfondo beige”.

✅ Soluzione: Sperimenta. Ogni mese, introduci 1 nuovo format. Tieni traccia dei risultati. Se funziona, scala. Se no, cambia.


8. Pubblicare senza storytelling (il post muto non emoziona)

Un’immagine senza un contesto è solo un’immagine. Il potere dei social è nella narrazione, anche in un post di tre righe. Lo storytelling non è “scrivere tanto”, ma “scrivere bene”.

❌ Errore: “Foto del prodotto con caption: ‘Nuovo arrivo’. Fine”.

✅ Soluzione: Racconta il perché, il dietro le quinte, il valore. Usa formule narrative, tecniche persuasive, emozioni reali. Il copy è parte integrante del contenuto.

7. Usare sempre gli stessi format (e stancare il pubblico)

Nel 2025 il pubblico ha visto tutto. Serve sorprendere, cambiare ritmo, testare nuovi format: caroselli, reel parlati, post interattivi, dirette, podcast, quiz, mini-sondaggi.

❌ Errore: “Facciamo sempre i caroselli con sfondo beige”.

✅ Soluzione: Sperimenta. Ogni mese, introduci 1 nuovo format. Tieni traccia dei risultati. Se funziona, scala. Se no, cambia.


8. Pubblicare senza storytelling (il post muto non emoziona)

Un’immagine senza un contesto è solo un’immagine. Il potere dei social è nella narrazione, anche in un post di tre righe. Lo storytelling non è “scrivere tanto”, ma “scrivere bene”.

❌ Errore: “Foto del prodotto con caption: ‘Nuovo arrivo’. Fine”.

✅ Soluzione: Racconta il perché, il dietro le quinte, il valore. Usa formule narrative, tecniche persuasive, emozioni reali. Il copy è parte integrante del contenuto.

9. Non avere un funnel (e quindi non convertire)

Un buon post può incuriosire. Ma se non c’è un funnel dietro, tutto finisce lì. Serve una strategia che accompagni il follower verso l’azione.

❌ Errore: “Tanti like, ma nessuna vendita”.

✅ Soluzione: Associa ai post call to action mirate, landing page ottimizzate, lead magnet, remarketing. I social attirano. Il funnel converte.


10. Delegare a caso (senza competenza né visione)

Ultimo ma fondamentale: affidarsi a chi “conosce Instagram” non basta. Servono competenze reali, visione strategica, analisi, creatività e metodo.

❌ Errore: “Ci pensa mio cugino, fa i reel divertenti”.

✅ Soluzione: Affidati a professionisti. Un team strutturato (come DOOM Studio) sa come trasformare i social in un asset, non in una perdita di tempo.

9. Non avere un funnel (e quindi non convertire)

Un buon post può incuriosire. Ma se non c’è un funnel dietro, tutto finisce lì. Serve una strategia che accompagni il follower verso l’azione.

❌ Errore: “Tanti like, ma nessuna vendita”.

✅ Soluzione: Associa ai post call to action mirate, landing page ottimizzate, lead magnet, remarketing. I social attirano. Il funnel converte.


10. Delegare a caso (senza competenza né visione)

Ultimo ma fondamentale: affidarsi a chi “conosce Instagram” non basta. Servono competenze reali, visione strategica, analisi, creatività e metodo.

❌ Errore: “Ci pensa mio cugino, fa i reel divertenti”.

✅ Soluzione: Affidati a professionisti. Un team strutturato (come DOOM Studio) sa come trasformare i social in un asset, non in una perdita di tempo.

Evitare gli errori è già mezza vittoria

Fare Social Media Marketing nel 2025 non significa solo “fare contenuti belli”. Significa pensare, misurare, adattarsi, e soprattutto evitare quei 10 errori che ogni giorno affossano i brand sui social.

Se vuoi davvero usare Instagram, LinkedIn, TikTok o Facebook per farti scegliere, serve un approccio consapevole, creativo, ma soprattutto solido.

Noi di DOOM Studio lavoriamo così. E possiamo aiutarti a trasformare il tuo feed da problema a risorsa.

Scrivici oggi e iniziamo a riprogettare la tua presenza social, partendo proprio da ciò che (ancora) non funziona.

Evitare gli errori è già mezza vittoria

Fare Social Media Marketing nel 2025 non significa solo “fare contenuti belli”. Significa pensare, misurare, adattarsi, e soprattutto evitare quei 10 errori che ogni giorno affossano i brand sui social.

Se vuoi davvero usare Instagram, LinkedIn, TikTok o Facebook per farti scegliere, serve un approccio consapevole, creativo, ma soprattutto solido.

Noi di DOOM Studio lavoriamo così. E possiamo aiutarti a trasformare il tuo feed da problema a risorsa.

Scrivici oggi e iniziamo a riprogettare la tua presenza social, partendo proprio da ciò che (ancora) non funziona.

Contattaci tramite il nostro form

Dal post muto al targeting a caso: scopri gli errori che rovinano la presenza social di un brand e le soluzioni concrete per evitarli, con un approccio professionale e aggiornato.

1. Essere ovunque senza un piano (meglio meno, ma fatto bene)

Avere un profilo su ogni piattaforma disponibile non è sinonimo di “presenza social”. È più spesso sinonimo di disorganizzazione. Nel 2025, la presenza social efficace è selettiva e strategica. Scegliere i canali giusti, in base al pubblico e agli obiettivi, è il primo passo per non disperdere energie (e budget).

❌ Errore: “Tanto pubblichiamo le stesse cose ovunque”.

✅ Soluzione: Ogni piattaforma ha linguaggio, formato e pubblico diversi. Serve un piano editoriale differenziato, pensato apposta per ogni ambiente digitale.


2. Parlare solo di sé (il narcisismo aziendale non converte)

Sui social non funziona chi grida “Siamo i migliori!”. Funziona chi racconta storie, crea valore, ascolta. Nel 2025, l’utente è più maturo, consapevole e selettivo. Non vuole essere spettatore passivo, ma parte di un dialogo.

❌ Errore: “I nostri prodotti sono fantastici, comprali”.

✅ Soluzione: Adotta un approccio customer-centric. Mostra come i tuoi prodotti migliorano la vita delle persone. Racconta problemi risolti, case study, dietro le quinte autentici.

3. Ignorare i dati (o peggio, non tracciarli affatto)

Ogni social fornisce dati preziosi, eppure molti brand li ignorano o non li analizzano nel modo corretto. Questo porta a decisioni basate su sensazioni e non su evidenze.

❌ Errore: “Abbiamo fatto un reel, ma non ha funzionato”.

✅ Soluzione: Analizza reach, watch time, interazioni, tasso di clic, performance organiche vs sponsorizzate. Aggiusta di conseguenza. Ogni post è un test, ogni dato una direzione.


4. Pensare che “social” significhi “gratuito”

Questo è uno degli errori più dannosi per le PMI: credere che basti pubblicare per avere visibilità. L’era della reach organica gratuita è finita. Serve investire, non solo in ads, ma in produzione, strategia, visual, community management.

❌ Errore: “Postiamo ma non ci fila nessuno”.

✅ Soluzione: Inserisci il social marketing nel budget annuale di comunicazione. Un piano efficace si fonda su investimenti proporzionati agli obiettivi.

5. Dimenticare il design e l’identità visiva

I social sono luoghi ultra-visivi. Un feed disordinato, grafiche poco leggibili o non coerenti rovinano la percezione del brand in pochi secondi.

❌ Errore: “L’importante è che si capisca, no?”.

✅ Soluzione: Cura l’estetica. Un visual coerente, con palette, font, spaziatura e composizione chiara, comunica professionalità e affidabilità. E funziona anche inconsciamente.


6. Non rispondere ai commenti o ai messaggi

L’interazione è la vera anima dei social. Ignorare i commenti o non rispondere ai messaggi significa perdere opportunità e danneggiare la reputazione.

❌ Errore: “Non abbiamo tempo di rispondere a tutti”.

✅ Soluzione: Stabilisci una routine di community management. Anche solo 20 minuti al giorno fanno la differenza.

7. Usare sempre gli stessi format (e stancare il pubblico)

Nel 2025 il pubblico ha visto tutto. Serve sorprendere, cambiare ritmo, testare nuovi format: caroselli, reel parlati, post interattivi, dirette, podcast, quiz, mini-sondaggi.

❌ Errore: “Facciamo sempre i caroselli con sfondo beige”.

✅ Soluzione: Sperimenta. Ogni mese, introduci 1 nuovo format. Tieni traccia dei risultati. Se funziona, scala. Se no, cambia.


8. Pubblicare senza storytelling (il post muto non emoziona)

Un’immagine senza un contesto è solo un’immagine. Il potere dei social è nella narrazione, anche in un post di tre righe. Lo storytelling non è “scrivere tanto”, ma “scrivere bene”.

❌ Errore: “Foto del prodotto con caption: ‘Nuovo arrivo’. Fine”.

✅ Soluzione: Racconta il perché, il dietro le quinte, il valore. Usa formule narrative, tecniche persuasive, emozioni reali. Il copy è parte integrante del contenuto.

9. Non avere un funnel (e quindi non convertire)

Un buon post può incuriosire. Ma se non c’è un funnel dietro, tutto finisce lì. Serve una strategia che accompagni il follower verso l’azione.

❌ Errore: “Tanti like, ma nessuna vendita”.

✅ Soluzione: Associa ai post call to action mirate, landing page ottimizzate, lead magnet, remarketing. I social attirano. Il funnel converte.


10. Delegare a caso (senza competenza né visione)

Ultimo ma fondamentale: affidarsi a chi “conosce Instagram” non basta. Servono competenze reali, visione strategica, analisi, creatività e metodo.

❌ Errore: “Ci pensa mio cugino, fa i reel divertenti”.

✅ Soluzione: Affidati a professionisti. Un team strutturato (come DOOM Studio) sa come trasformare i social in un asset, non in una perdita di tempo.

Evitare gli errori è già mezza vittoria

Fare Social Media Marketing nel 2025 non significa solo “fare contenuti belli”. Significa pensare, misurare, adattarsi, e soprattutto evitare quei 10 errori che ogni giorno affossano i brand sui social.

Se vuoi davvero usare Instagram, LinkedIn, TikTok o Facebook per farti scegliere, serve un approccio consapevole, creativo, ma soprattutto solido.

Noi di DOOM Studio lavoriamo così. E possiamo aiutarti a trasformare il tuo feed da problema a risorsa.

Scrivici oggi e iniziamo a riprogettare la tua presenza social, partendo proprio da ciò che (ancora) non funziona.

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